blog post

Cura del Cavallo


Premio sì, premio no: un equilibrio delicato




Ai cavalli piace essere premiati e il premio giusto al momento giusto è un ottimo strumento per modellare il loro comportamento.

A grandi linee possiamo dividere i premi in rinforzi negativi (togliere un disagio), in rinforzi positivi (aggiungere qualcosa di piacevole) e premi non specifici (dare o fare qualcosa di piacevole in qualunque momento). Per essere efficaci sia il rinforzo positivo che quello negativo devono avvenire subito dopo il comportamento desiderato. Un premio non specifico può essere dato in qualsiasi momento ed è diverso a seconda delle circostanze: una pausa durante il lavoro, portare il cavallo in paddock a mangiare erba o fare una lunga sessione di grooming. Il suo scopo è migliorare l’atteggiamento positivo del cavallo in generale, spingerlo a collaborare e rinforzare il legame tra cavallo e cavaliere.

Questa è la teoria ma, in pratica, i premi si scelgono e si usano a seconda del cavallo, a seconda delle circostanze, del momento e dipendono molto dal valore che il cavallo da al premio. In generale i cavalli desiderano riposo, luoghi conosciuti, tranquillità, amici equini, persone famigliari, voci calme, tocco gentile, direzione chiara, grattate sul garrese, cibo, massaggi, coerenza, costanza, routine ecc. Nello specifico ogni cavallo è un individuo con le proprie preferenze ed è per questo che ogni cavaliere deve scoprire cosa è importante per il suo cavallo e sfruttare questa conoscenza per migliorare la comunicazione o rendere più efficace l’addestramento.

Ci sono cavalli che non vogliono essere toccati in testa, altri amano un tocco leggero altri uno più deciso, alcuni rispondono alla voce più di altri, i più golosi fanno pazzie per una fetta di anguria mentre altri la ignorano completamente. Insomma premi sì ma personalizzati. Per facilitare l’addestramento e l’interazione tra cavallo e cavaliere bisogna scegliere quello giusto e sapere come e quando usarlo.


Le Molte Forme Di Un Premio

Il Tocco

Il tocco è un premio per il cavallo quando fatto con intenzione e senza fretta, dovrebbe inoltre rispecchiare il suo linguaggio non verbale. Mi spiego meglio. Non ho mai visto cavalli darsi pacche sul collo ma per un cavaliere, felice per la prestazione del cavallo e convinto di premiarlo, è un gesto abbastanza comune. Non è proprio così. I cavalli non si danno pacche e non so fino a che punto per loro sia piacevole riceverle. Apprezzano sicuramente di più una bella grattata sul garrese o un massaggio vigoroso sul collo, dietro le orecchie, sotto il mento o dove in generale fanno grooming. Scopri dove il tuo cavallo ama essere toccato e usalo come premio o per calmarlo quando agitato. Ogni cavallo è diverso, ad esempio ci sono cavalli a cui piace avere il palmo della mano gentilmente appoggiato sulla fronte tra le orecchie, lo si capisce da come abbassano la testa e si appoggiano rilassati.

Rimanere Fermo

Il cavallo apprezza quando rimaniamo tranquilli accanto a lui. Il modo in cui stai fermo senza fare nulla ha più valore per lui di mille parole. Per la mente umana potrebbe sembrare qualcosa di inutile ma per la mente equina è una ricompensa. Sono premi togliere la pressione, essere silenzioso, fare un passo indietro, fare una pausa, eliminare il voler “fare” a tutti i costi. Noi, sempre così indaffarati mentalmente e fisicamente, abbiamo delle difficoltà a capire il valore di questo premio ma a volte l’immobilità, una postura rilassata, il silenzio sono un vero e proprio sostegno per il cavallo. Rimani seduto accanto a lui, osservalo senza fare niente mentre riposa in paddock, fai una pausa e semplicemente condividi il tuo tempo e il tuo spazio. 


Il Premio In Cibo

Nel mondo dell’equitazione premiare con il cibo è un argomento controverso che porta a infinite discussioni. A livello scientifico ci sono ricerche che indicano che i cavalli non considerano il cibo un premio come altri animali, ad esempio i cani. Però tutti noi abbiamo visto quanto un cavallo ami avere in premio una mela succosa, una grossa carota o un pugno di mangime.

Il premio in cibo dato al momento giusto e in modo strategico facilita il nostro lavoro e può risolvere situazioni conflittuali, chiaramente differenziando l’uso che se ne fa. Di solito non è un premio che facilita l’apprendimento, anzi a volte può diventare una vera e propria distrazione. Il cavallo alla vista di una carota si può agitare. Il premio in cibo ha questo lato negativo, non gli basta mai e farebbe di tutto per averne ancora. Quando succede è difficile che continui a prestare attenzione e ad ascoltare il cavaliere. Questo può essere un problema soprattutto se il premio non viene dato in modo corretto, lui impara ad essere invadente e c’è il pericolo di viziarlo. Se si decide di usare il cibo per addestrare prima bisogna fare un buon lavoro a terra e il cavallo deve imparare a rispettare lo spazio personale del cavaliere.

Alcuni addestratori sono contro l’uso di questo premio, altri sono a favore quando usato con cognizione di causa. Personalmente a grandi linee ritengo che il premio in cibo non debba essere usato per spingere il cavallo a fare qualcosa ma deve essere soprattutto un premio non specifico. Si può usare in alcune circostanze come strumento di addestramento, ma i tempi devono essere assolutamente precisi e non bisogna mai abusarne. Quando viene dato troppo frequentemente, diventa un’abitudine, una semplice integrazione alla dieta e non un premio per un comportamento appreso. Se dato saltuariamente e in modo inaspettato è più efficace perché produce alti livelli di dopamina e quindi più piacere nel cavallo.


La Voce

Ci sono cavalli che amano molto l’apprezzamento vocale da parte del cavaliere. Quando si usa la voce è importante usare un tono basso, gentile e sempre uguale. All’inizio si può abbinare a qualche altro tipo di premio per rinforzarne il valore, però una volta che il cavallo ha fatto l’associazione, la voce è sufficiente. La maggior parte dei cavalli desidera approvazione e usare la voce per fare sapere che siete contenti può essere un premio significativo, oltretutto comodo per il cavaliere in sella che non deve cambiare posizione per darlo. L’unico aspetto negativo è che la voce può variare molto e non sempre è un rinforzo positivo efficace e costante.


Fare Una Pausa

Fare una pausa mentale e fisica durante una sessione di lavoro è un premio per il cavallo. Lasciare cadere le redini e permettergli di camminare con calma per qualche minuto o fargli fare uno spuntino d’erba sono momenti/premi preziosi. Sfruttiamo così come i cavalli imparano. Sono i classici “studenti del giorno dopo” che, dopo averci letteralmente dormito su, sembrano assimilare meglio quello che hanno imparato qualche giorno prima.

Riposare

Dopo una sessione intensa di addestramento per il cavallo è un premio uscire dal campo, ritornare in box o in paddock dove si può riposare dopo il duro lavoro. Se dopo aver eseguito un ultimo esercizio difficile, il cavaliere smonta e porta il cavallo in doccia e fa un bel grooming il cavallo assocerà l’esercizio al premio del riposo ed è probabile che la prossima volta lo eseguirà senza problemi. Ad esempio se al tuo cavallo non piace retrocedere, prima di smontare fargli fare uno o due passi indietro. Nel momento in cui lo fa scendi e termina la sessione di lavoro.

A volte i premi possono ritorcerci contro e succede quando accidentalmente premiamo un comportamento sbagliato. Se finiamo una sessione di addestramento con un rifiuto del cavallo è come se avessimo premiato il suo comportamento. Lo stesso succede se scendiamo quando il cavallo sgroppa, lo abbiamo appena premiato e lui ha capito che comportandosi così ottiene ciò che vuole. Bisogna evitare che faccia questo tipo di associazione e nello stesso tempo valutare le ragioni del suo comportamento scorretto.

Il premio ha valore per il cavallo solo se dato subito dopo la risposta corretta ma la cosa più difficile è premiare con i tempi giusti.  Per essere efficace e per creare l’associazione corretta il premio deve arrivare entro 10 secondi dal comportamento desiderato. In questo lasso di tempo non ci devono essere interferenze di altri comportamenti dato che i cavalli associano un premio con qualunque cosa succeda immediatamente prima. La precisione è importante, c’è sempre il rischio di rinforzare un comportamento che non si vuole. Nell’addestramento questo è un aspetto negativo del premio in cibo. Se si perde tempo a rovistare in tasca alla ricerca di un dolcetto, il cavallo non capirà che stiamo premiando un determinato comportamento. Oltretutto i cavalli sono veloci a creare le associazioni e hanno una memoria di ferro, basta solo una volta per creare un’associazione che si ricorderanno per tutta la vita.

Fonte: comunicareconilcavalloblog.it

Presso il circolo ippico Taytu si insegna ai nostri giovani cavalieri e amazzoni il rispetto e l'amore per i nostri amici quadrupedi.
Solo l'amore, la cura e la condivisione di momenti speciali rendono forte il legame tra il cavallo e il suo cavaliere, per questo motivo le regole esposte prima devono essere seguite e perseguite con costanza, ama il tuo cavallo, premialo ogni volta che puoi!
Se invece non sei mai salito in groppa ad un cavallo vuol dire che questo è il momento giusto, vieni a provare un esperienza unica fai anche tu il tuo battesimo della sella presso il circolo ippicoTaytu a Palermo.

Contattaci subito!